“A Celebration of the 80’s” di Giorgio Moroder.

Sono stato all’Auditorium Parco della Musica di Roma nell’ultima tappa italiana del tour “A Celebration of the 80’s” di Giorgio Moroder, grande produttore e compositore è stato uno dei pionieri dell’elettronica e della disco music, oltre che autore di alcune delle colonne sonore più amate di sempre, 3 Oscar, 4 Golden Globes, 4 Grammy Awards e un numero imprecisato di dischi di platino e d’oro.
A 79 anni compiuti, sta girando il mondo con il suo primo vero tour con una band, dopo il successo dei dj-set intrapresi nel 2013, contestualmente all’uscita del capolavoro Random Access Memories dei Daft Punk, che dopo il trionfo alla serata dei Grammy Awards 2014 e di un certo tipo di sound, il funky-disco che impazzava nelle discoteche alla fine degli anni Settanta, la critica musicale ha dovuto riconoscere il valore e l’influenza di artisti legati a quella stagione irripetibile, come Nile Rodgers degli Chic e lo stesso Moroder.
Nel 1977 Brian Eno e David Bowie erano a Berlino, negli studi di registrazione per lavorare sui brani di Heroes, Eno entrò in studio e disse: “Ho sentito il suono del futuro” e fece ascoltare a Bowie “I Feel Love” di Donna Summer, composta da Giorgio Moroder e Pete Bellotte.
Una celebrazione dal vivo di cinquant’anni di successi e di melodie immortali in due ore ricche di emozioni, ricordi, ritmo e divertimento, un finale che ha trasportato il pubblico idealmente all’interno dello Studio 54 di New York,il bis con Call Me dei Blondie, ha evocato il ricordo di Richard Gere che guida una splendida Mercedes Pagoda in American Gigolò.
Un gigante della musica elettronica che ha indicato la strada a decine di artisti e che ha ancora molto da dare alla musica di oggi.
Un mito.

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